Essere definito “appiccicoso come una cozza” forse non sarà più un’offesa. Proprio dal mitilo, mollusco bivalve comunemente chiamato cozza, è arrivata una colla naturale super potente. Il risultato – frutto del lavoro di ricerca di un gruppo di ricercatori del Massachussets Institute of Technology (Mit), una delle più importanti università del mondo – è stato da poco pubblicato sulla rivista scientifica Nature nanotechnology con il titolo Strong underwater adhesives made by self-assembling multi-protein nanofibres.

In soldoni, gli scienziati sono riusciti a ricavare un materiale colloso resistente all’acqua grazie all’interazione tra la sostanza che unisce le cozze alle rocce e la sostanza prodotta dal batterio Escherichia coli per formare le colonie batteriche. Una sorta di mix proteico somigliante a una rete di maglie dense e fibrose in grado di attaccarsi sia alle superfici bagnate sia a quelle asciutte, e ancora più potente della sostanza secreta in natura dai mitili per saldarsi tra di loro agli scogli e per resistere alla potenza delle onde marine.

Dai test condotti dai ricercatori sulla supercolla, usando il microscopio a forza atomica, è emerso che il nuovo materiale, oltre a essere super resistente e a basso impatto ambientale, può attaccarsi ai bordi di diversi materiali, come silicone, oro e polistirolo. “L’obiettivo finale – spiega Timothy Lu, professore associato di ingegneria biologica, elettrica e informatica, e autore principale dello studio in questione – è di creare una piattaforma in cui poter iniziare a combinare vari materiali, per scovare quelli con le prestazioni migliori”.
I campi di utilizzo futuro sono vari: dalla riparazione di navi e di barche, alla cicatrizzazione di ferite o incisioni chirurgiche, passando per la riparazione dei danni alla retina. Inoltre, l’intuizione avuta da questi ricercatori, cioè mischiare vari materiali biologici per creare la super colla, apre la strada per nuove e funzionali interazioni.