Quando, da piccolo, avevo la febbre, mia madre utilizzava il termometro a mercurio per misurare la temperatura corporea. Il fragile strumento ogni tanto sfuggiva dalle mie mani e s’infrangeva sul pavimento disperdendo, in tante palline, il contenuto della piccola ampolla.

Recuperavo le gocce del prezioso bottino trascinando sul pavimento una goccia tremolante che, ingoiando quelle più piccole, accresceva ininterrottamente. Un mostro vorace in grado di distruggere un’intera popolazione di .……palline annidate sotto il letto. Dividere e riorganizzare, senza sosta, gocce tremolanti e luccicanti: un gioco fantastico. Se qualche adulto mi avesse accennato alle proprietà magiche del mercurio, non avrei avuto alcun dubbio sul fascino di questo elemento. Liquido o solido? Metallo?

Non bagna, non si espande e non lascia tracce. Per gli alchimisti un elemento primordiale, capace anche di trasformarsi in oro. Ambiguo perfino nel simbolo utilizzato, Hg, che non ha nulla a che fare con il nome perché deriva da Hydrargyrum ossia argento liquido o argento vivo. La tossicità e i suoi effetti nocivi al sistema nervoso, dell’elemento 80 della tavola di Mendeleev, è nota fin dall’antichità, però con le contraddizioni che caratterizzano il genere umano, il mercurio è stato sempre utilizzato: disinfettante, lassativo, cicatrizzante o come amalgama con altri metalli nelle otturazioni dentali. Il Cappellaio matto del racconto Alice nel paese delle meraviglie, è stato immaginato da Lewis Carrol prendendo spunto dall’avvelenamento da mercurio cui erano sottoposti gli addetti al settore della lavorazione del feltro per i cappelli.

Nella storia più recente si riporta il dramma degli abitanti della baia di Minamata provocato dagli scarichi inquinanti (metilmercurio) di un’industria chimica che era parte integrante dell’economia locale. Ancora oggi, dopo sessant’anni, ci sono richieste di risarcimento da parte dei cittadini. Il mercurio entra anche nella produzione di cloro e soda mediante elettrolisi del cloruro di sodio (NaCl), un importante e criticato settore della chimica italiana. Da anni è in atto una campagna, sostenuta da Legambiente, per riconvertire gli impianti cloro-soda. Il mercurio, o meglio, il calomelano, viene ancora utilizzato (sempre meno) come elettrodo di riferimento nelle misure elettrochimiche. Mercurio, presente nella mitologia, nell’astronomia e nell’industria, rischia di sparire dalla nostra vita quotidiana perché l’Unione europea nel gennaio 2005 ha approvato una strategia comunitaria con l’obiettivo di ridurne la domanda, l’offerta e, ovviamente, le emissioni nell’ambiente.