Si terrà il 19 e 20 Aprile a Milano il Forum “BioInItaly Investment Forum 2016 & Intesa Sanpaolo Start-Up Initiative”, che mira a far incontrare le imprese più innovative di biotecnologie e nanobiotecnologie italiane con gli investitori di tutto il mondo. I progetti e le candidature di chi vuole partecipare al forum verranno raccolti nel corso di un roadshow che farà tappa in diverse città: il 26 gennaio a Firenze, il 27 a Roma, il 28 a Napoli, il 2 Febbraio a Catania, il 4 a Milano e l’8 a Torino.

Biotecnologie e nanobiotecnologie, che sfruttano sistemi biologici in applicazioni tecnologiche, rappresentano un settore molto promettente e ad alto tasso di innovazione, che trova applicazione in settori molto diversi tra loro, dall’agroalimentare alla cura di malattie gravi, passando per il biorisanamento.
Assobiotec, associazione delle aziende italiane impegnate nel settore, nel suo report 2015, a seconda del settore nel quale operano, distingue le imprese in Red Biotech (salute dell’uomo), Green Biotech (agroalimentare) e White Biotech (settore industriale).

Le imprese di biotecnologie a fine 2014 in Italia erano 384, e rispetto alle altre aziende si caratterizzano per gli elevati investimenti nel campo dell’innovazione e per l’altro livello di istruzione degli addetti: più dell’80% di chi lavora in questo settore ha una laurea specialistica o un dottorato. Il dato non sorprende: queste imprese, dove la ricerca è alla base di tutto, spesso nascono all’interno di parchi scientifici e tecnologici o nelle università.
Si tratta di realtà piccole o molto piccole, collocate perlopiù (117) in Lombardia, che generalmente hanno le biotecnologie come core business (aziende “pure biotech”). Con 225 aziende di questo genere l’Italia è terza in Europa. Più della metà delle aziende italiane del settore si occupa di applicazioni per la salute, con una quota che corrisponde al 96% del fatturato totale.

Le imprese Red Biotech riguardano in particolare la cura di malattie ancora difficili da trattare, come tumori e malattie infettive e proprio in Italia è stato creato il primo farmaco a base di staminali approvato e registrato nel mondo occidentale.

Importanti sono anche i risultati portati dalle altre branche del settore: le innovazioni portate dalle White Biotech, applicate a una avanzata bioraffineria italiana, permettono di produrre bioetanolo partendo dai rifiuti agricoli, nello spirito della chimica verde.

(Fonte: Centro Studi Assobiotec)

Foto: BioInItaly Investment Forum 2016