Ogni qualvolta che mi attribuiscono il mestiere di chimico, sorrido e correggo il mio interlocutore specificando che sono un chimico industriale e, nel tentativo di far capire la differenza aggiungo che i chimici mi ritengono un chimico mancato e gli ingegneri chimici, un ingegnere mancato! Ancora oggi ricordo il seminario, tenuto da quello che poi sarebbe diventato il mio professore d’impianti chimici, che mi ha convinto a cambiare facoltà. Non mi sono mai pentito: per vivere faccio il chimico industriale e, secondo me, è un bel mestiere! Ancora oggi, infatti, trovo i miei spazi professionali perché gran parte delle industrie chimiche sono basate su cicli produttivi, a volte molto complessi, mediante i quali, partendo da materie prime, si producono svariate sostanze, anche appartenenti a categorie commerciali diverse.

In quest’ambito la chimica industriale costituisce una delle maggiori applicazioni pratiche dei processi studiati in laboratorio per trasformare la materia. La chimica industriale ha sempre cercato di sviluppare o attuare i sistemi più razionali ed economici per trasformare le materie prime fornite dalla natura. Oggi, finalmente, anche la sostenibilità ambientale accompagna le fasi di sviluppo di un processo.
Chimica applicata, forse è questo il settore in cui opera il chimico industriale. L’impostazione chimico-fisica dello studio di un processo, il preludio alla progettazione, alla scelta e all’applicazione delle tecnologie ritenute più idonee. Un compito importante, che richiede, però, una continua evoluzione dovendo seguire lo sviluppo delle tecnologie che richiedono sempre nuovi materiali e lo sfruttamento di nuove materie prime. Ma oltre che per i materiali, è nei sistemi di studio del processo produttivo e nella progettazione dell’impianto che si evidenzia il ruolo del chimico industriale: l’ingegnerizzazione del processo. Chi, infatti, più del chimico industriale può interloquire con il progettista nella scelta dei materiali, delle apparecchiature o nella definizione dei sistemi di monitoraggio ambientale e di processo? Ecco spiegata la poca chiarezza della definizione di chimico industriale: si tratta di una posizione intermedia fra il chimico e l’ingegnere chimico.

Ovviamente per qualcuno dice che il chimico industriale non è che un tuttologo, qualcosa di indefinito (né carne né pesce) ma l’esperienza mi suggerisce che “se parli più lingue” sei favorito soprattutto nella competizione fra professionisti in cerca di lavoro.