La chimica riguarda ogni ambito della nostra vita quotidiana, e sta anche dietro la magia del Natale.

Carbonio dietro la magia delle candele

La luce delle candele che illuminano la tavola di Natale e le nostre feste, per esempio, è legata alla chimica.

Oggi le candele sono perlopiù fatte di paraffina, prodotto della raffinazione del petrolio, e sono composte da carbonio e idrogeno. Quando si accende una candela, la la cera fusa viene aspirata dallo stoppino, mentre la cera gassosa brucia formando anidride carbonica e acqua e producendo l’energia che crea luce e calore.

Non tutti gli atomi di carbonio, però, si trasformano istantaneamente in anidride carbonica: alcuni rimangono come particelle di fuliggine incandescenti che emettono la luce gialla che caratterizza la fiamma della candela.

I profumi del Natale: aldeidi e terpenoidi

Uno dei profumi per noi più legati al Natale è quello di arancia. L’odore viene da piccole quantità di aldeidi, inclusa una molecole di otto atomi ottani, parente stretta dell’aldeide che contribuisce all’esclusivo aroma del più famoso tra i profumi, Chanel n. 5.

Più del 90% dell’olio che si ottiene dalla buccia dell’arancia è costituito da limonene idrocarburico, che si trova anche in limoni e pompelmi.

Il limonene viene impiegato nell’industria per la produzione di cosmetici, detergenti e detersivi; oltre al gradevole profumo, ha infatti anche un elevato potere sgrassante. Nell’industria delle vernici viene usato per sostituire sostanze più aggressive ed è impiegato anche per il decappaggio e la pulitura di schede elettroniche.

Il profumo caratteristico dell’albero di Natale si deve invece al pinene, una molecola della famiglia dei terpenoidi che ha anche la caratteristica di essere particolarmente infiammabile. Questa sostanza si trova nella resina dell’albero e in natura serve come repellente per gli insetti. È anche il profumato ingrediente delle caramelle balsamiche che nei mesi invernali portano sollievo ai mali di stagione.

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