Il riscaldamento residenziale può essere anche a basso impatto ambientale. Una conferma arriva da H2020 Residue2Heat, che dimostra come ridurre notevolmente le emissioni di gas a effetto serra e riciclare le ceneri

utilizzando il bio-olio ottenuto per pirolisi veloce di biomasse per il riscaldamento residenziale.

Il progetto per estrarre calore dalle biomasse

H2020 Residue2Heat è un progetto di ricerca europeo, tra i cui partner spicca il Politecnico di Milano, che ha l’obiettivo di utilizzare i vari flussi di residui della biomassa per la generazione di calore nelle abitazioni.

Tutto parte dal processo di pirolisi veloce: i residui della biomassa sono trasformati in bio-olio (FPBO), un biocarburante di seconda generazione adatto alla combustione in una caldaia domestica modificata ad hoc. In questo modo è possibile avere una riduzione tra il 77% e il 95% delle emissioni in atmosfera a seconda delle materie prime utilizzate per il bio-olio, valori che vanno a soddisfare sia i requisiti per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell’attuale direttiva europea sulle energie rinnovabili, sia quelli della direttiva futura (RED II).

Il recupero e il riciclo delle ceneri durante la produzione di olio da pirolisi ha effetti ambientali positivi, infatti le ceneri ottenute sembrano contribuire alla crescita delle piante, almeno in esperimenti su piccola scala. Inoltre, le proprietà fisiche e chimiche di queste ceneri sembrano simili a quelle derivanti da altri tipi di ceneri, quindi uno dei possibili vantaggi potrebbe essere l’applicazione come ammendante per terreni agricoli.

C’è da sottolineare che l’obiettivo a lungo termine del progetto Residue2Heat è di produrre il bio-olio attraverso i residui agricoli e forestali che non possono essere usati per la produzione di alimenti e mangimi. In altre parole si vorrebbero ottenere biomasse locali, convertirle in bio-olio in strutture produttive relativamente piccole con una capacità di trasformazione tra le 20mila e le 40mila tonnellate di biomassa all’anno e distribuire il combustibile a livello locale ai consumatori.