Le sostanze chimiche sono indispensabili in ogni processo industriale, ma devono essere trattate con grande cautela perché possono essere pericolose per chi le maneggia. Per la sicurezza dei lavoratori all’interno degli impianti è necessario contrassegnarle con dei particolari pittogrammi, la segnaletica GHS.

Rischio chimico e pittogrammi GHS

I fluidi etichettati coi segnali GHS possono essere legati a pericoli di vario genere. Ci sono le sostanze che possono provocare incendi o esplosioni (sostanze esplosive, infiammabili, comburenti, gas compressi), le sostanze tossiche a lungo termine e quelle pericolose per l’ambiente. Ci sono poi le sostanze corrosive: sono acidi o alcali forti, oppure soluzioni concentrate di acidi e basi deboli.

Queste sostanze possono provocare ustioni chimiche e causare gravi danni per la salute. Nell’industria queste sostanze vengono molto utilizzate per i processi più vari: nelle acciaierie e nella galvanica per il trattamento delle superfici, nell’industria tessile e conciaria per la lavorazione dei materiali, nella fertirrigazione per la concimazione delle piante.

La normativa sull’etichettatura delle sostanze

L’etichettatura delle sostanze chimiche GHS (Global Harmonized System of Classification and Labelling of Chemicals) è il risultato di un accordo internazionale che le Nazioni Unite hanno promosso nel 2003 per uniformare a livello globale la simbologia relativa alle sostanze pericolose per l’uomo o per l’ambiente.

In Europa la classificazione e l’etichettatura di sostanze chimiche è regolamentata dal 1967 e l’applicazione del sistema internazionale GHS è stato implementato attraverso il regolamento di classificazione europeo CLP (Classification, Labelling and Packaging). Il CLP è complementare al REACH, regolamento relativo alla registrazione, alla valutazione e alla restrizione delle sostanze chimiche.

A fornire un elenco delle sostanze chimiche che devono obbligatoriamente essere etichettate è l’ECHA, l’Agenzia Europea per le sostanze chimiche.

Per maggior sicurezza, ogni sostanza chimica deve essere dotata di una sorta di carta d’identità, la scheda di sicurezza (SDS), che fornisce le informazioni necessarie per trattare adeguatamente il prodotto.

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