Uno scambio d’energia termica tra due fluidi a temperature differenti: ecco cosa accade in uno scambiatore di calore, il quale è un sistema aperto che funziona con un flusso di materia costante e una distribuzione di temperatura altrettanto costante in uno stato stazionario. In base al valore di densità di area superficiale, gli scambiatori di calore sono così suddivisi: scambiatori compatti con densità di area superficiale superiore a 700 m2/m3 e scambiatori non compatti con densità di area superficiale inferiore a 700 m2/m3. A seconda delle modalità di contatto tra le due correnti, gli scambiatori possono essere a miscela o a contatto, come pure di tipo rigenerativo, a irraggiamento diretto e a superficie.

All’interno dei condensatori ha luogo dunque uno scambio termico ed è compito del progettista implementare il trasferimento di calore aumentando in modo significativo le performance di tali dispositivi. La progettazione dei condensatori deve tener conto non solo dell’efficienza dello scambio termico ma anche di ulteriori variabili come la produttività desiderata dal committente per il proprio impianto e la natura chimico-fisica dei vapori da condensare. Gli scambiatori di calore in plastica offrono due vantaggi in particolare: possono essere impiegati senza alcun problema nei mezzi corrosivi e sono più leggeri e più a buon mercato di quelli convenzionali in metallo. I campi di applicazione comprendono il recupero di calore dai gas di emissione, processi industriali di essiccazione o caldaie a vapore.


Gli scambiatori di calore in grafite e metalli esotici invece sono particolarmente raccomandati per l’utilizzo con fluidi corrosivi, come pure con gas corrosivi particolarmente presenti nei processi di sintesi. Vengono utilizzati con gas di combustione, caldaie a vapore e per condensazione dei fumi.



Scambiatori di calore altamente performanti come quelli in grafite sono in grado di ridurre notevolmente i tempi di ammortamento del costo dell’impianto, il che non è un fattore trascurabile nell’ambito delle strategie aziendali.

Elena Marzorati