All’interno di ogni impianto, i raccordi sono fondamentali per congiungere i tubi tra loro e agli altri componenti.
I raccordi in materiale plastico, utilizzati negli impianti dove si trattano sostanze chimiche aggressive, possono essere realizzati in diversi materiali, proprio come i tubi: a seconda del fluido che passerà al loro interno si può scegliere tra PVC, Polipropilene (PP) o PVDF. I tre materiali si distinguono a prima vista per il loro colore (grigio per il PVC, beige per il PP e bianco per il PVDF), e sono caratterizzati da una tolleranza diversa alle sostanze corrosive: il PVC è adatto a temperature comprese tra – 15°C e + 60°, il PP ha una tolleranza maggiore, grazie alla sua spiccata resistenza chimica e termica e il PVDF offre prestazioni ancora più spinte, mantenendo le sue proprietà con temperature comprese tra -40 e +150 °C.

I principali tipi di raccordi

Ci sono numerose varianti di raccordi; tra i principali troviamo la riduzione (1), che serve per congiungere due tubi o componenti di diversi diametri, e il gomito (2), detto anche curva, che serve a unire due pezzi con una variazione di traiettoria. Per quanto i due termini siano utilizzati correntemente come intercambiabili, in realtà rispetto alla curva il gomito presenta una curvatura più decisa, a 90°, che permette di sfruttare meglio gli spazi, ma provoca un rallentamento più sensibile del flusso del fluido in passaggio.
L’adattatore (3) serve per passare da un tubo liscio a un tubo filettato o viceversa; il bocchettone (4) permette invece di smontare l’impianto, in caso di necessità, senza dover tagliare i tubi.
Il T serve per fare delle diramazioni, mentre il manicotto, che si presenta come un tubo corto, è utile per collegare tra loro due pezzi di tubo.

Incollaggio o saldatura?

I raccordi devono collegare tra loro tubi e altri componenti dell’impianto senza che si verifichino perdite. Il collegamento può avvenire tramite incollaggio o saldatura.
I prodotti in PVC vengono uniti tramite incollaggio. Oltre alla praticità dell’installazione, c’è il vantaggio che in caso di variazioni significative della temperatura tutto il sistema si espande e si contrae insieme, come un corpo unico.
Per i raccordi plastici in altri materiali, invece, si deve impiegare la saldatura, che può essere di testa o a tasca.
Nella saldatura di testa vengono uniti tra loro due “pezzi” dello stesso diametro; nella saldatura di tasca, più diffusa, invece si saldano tra loro un pezzo “femmina” e un pezzo “maschio”.
I pezzi possono essere lisci o filettati; il pezzo “maschio” è un pezzo che ha un diametro sempre uguale in tutta la sua lunghezza, come il tubo; nella saldatura di tubi in pvc lo si inserisce all’interno del pezzo “femmina”, che presenta invece una parte allargata, predisposta per accogliere al suo interno il pezzo “maschio”.