Stare a tavola significa molto più che alimentarsi: il momento del pasto raccoglie in sé aspetti simbolici e fin dall’epoca dell’antica Roma a sottolineare la ritualità del momento della condivisione del cibo è la tovaglia.

L’uso della tovaglia si è mantenuto nel tempo, mentre le abitudini a tavola continuavano a cambiare: nel Medioevo i banchetti erano imbanditi su grandi tavolate dove venivano poste tutte le pietanze nello stesso momento; si mangiava con le mani, dato che la forchetta arriverà sulle tavole soltanto a metà del Settecento. Nel Rinascimento si afferma il pasto a più portate, “alla francese”: diversi primi sono sistemati sulla tavola insieme,seguono i secondi e via dicendo.

È agli inizi  del 900 che si arriva al modello attuale, il “servizio alla russa”, nel quale un cameriere serve una portata dopo l’altra. Nasce il menu.

Anche la tovaglia, sempre presente, si evolve. Nel Medioevo acquisisce un esplicito significato simbolico in un rito utilizzato per disonorare pubblicamente i cavalieri che si erano macchiati di “indegnità”: il cavaliere veniva messo a sedere davanti a una tavola apparecchiata e poi la tovaglia veniva tagliata e tolta, lasciando il colpevole davanti a un tavolo disadorno.
Colori e tessuti si alternano e si succedono epoca dopo epoca, seguendo le mode del momento: drappi damascati sovrapposti in epoca barocca, raffinate tovaglie bianche lunghe fino a terra nell’età vittoriana. Con la rivoluzione industriale e l’invenzione delle macchine tessili meccaniche, tovaglie e tovaglioli vengono prodotti in serie e nella versione in cotone diventano accessibili a tutti.

Oggi in hotel e ristoranti italiani le tovagliette in carta sempre più spesso rimpiazzano le tovaglie in stoffa, ma c’è da sperare che nonostante la praticità di questa soluzione, la tradizione resista.

Oltre a essere molto lontana dall’immagine di stile che in tutto il mondo è associata al nostro paese, la tovaglietta “usa e getta” economicamente non conviene. Una ricerca svolta da Ambiente Italia per conto del Consorzio Lavanderie Toscane compara tovagliette monouso con tovaglie e tovaglioli in stoffa, arrivando alla conclusione che la soluzione tradizionale è da preferire prima di tutto per il suo minore impatto ambientale: la durata di vita di un tovagliolo di stoffa corrisponde a 94 lavaggi, e anche considerando tutte le variabili connesse alla detersione, l’impatto ambientale di un solo tovagliolo di stoffa è molto inferiore rispetto a quello di 94 tovaglioli monouso.

(Fonte: Detergo, Gastrosophia)