Parlare di metalli o leghe “leggere” sembra quasi un affronto per la Storia, quella con la S maiuscola, che utilizza metalli e leghe per distinguere e datare le fasi dell’evoluzione del genere umano: a ogni novità coincideva una transizione sociale, un passo avanti verso il progresso. L’età del bronzo seguita dall’età del ferro per finire con l’epoca, più vicina a noi, caratterizzata dall’acciaio, sinonimo di robustezza e soprattutto di sviluppo industriale. La capacità di produrre acciaio è stata utilizzata, nel secolo scorso, come parametro di misura della potenza di una nazione.

Metalli non ferrosi, cemento e materie plastiche seppur competitivi coi metalli ferrosi, per molte applicazioni tecnologiche, non venivano comunque ritenuti altrettanto fondamentali per la produzione di beni e servizi. Tant’è che il primo atto formativo dell’Unione Europea riguarda proprio l’acciaio: nascita della Comunità Europea Carbone Acciaio (CECA). Era il 1951 e il primo nucleo europeo costituito da Belgio, Francia, Repubblica Federale di Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi, firma un accordo commerciale avente come obiettivo la creazione di un mercato comune del carbone e dell’acciaio, caratterizzato dalla libera circolazione di tali risorse e dal libero accesso alle fonti di produzione.

Eppure, dopo appena qualche decennio, è stata proprio la ricerca della “leggerezza” il volano dello sviluppo applicativo di  molti materiali, soprattutto in settori innovativi quali quello automobilistico,  aeronautico, aerospaziale ed elettronico.

Lo sviluppo di nuovi materiali ha permesso di ottimizzare le diverse fasi produttive dalla progettazione alla realizzazione. La bassa densità e l’elevata resistenza meccanica che caratterizzano molti nuovi materiali hanno, infatti, aperto ampie prospettive applicative e quindi di mercato. Ciò ha giustificato e continua a giustificare la promozione e il finanziamento di importanti programmi di ricerca per sviluppare nuove applicazioni di questi materiali, fondamentali per superare le prestazioni delle tecnologie convenzionali. Nei settori chimico, petrolifero ed energetico, l’estrema lavorabilità e versatilità di molti materiali leggeri ne ha reso possibile l’impiego sia in grosse apparecchiature (reattori, scambiatori, etc) sia nelle piccole attrezzature (valvole, tubazioni, pompe, etc) fondamentali per l’esercizio di impianti anche complessi.