È in fase di sperimentazione lo spray biodegradabile per la pacciamatura, che permette di isolare il terreno senza ricorrere alle tradizionali plastiche.

L’invenzione è stata messa a punto dall’Istituto per i polimeri, compositi e biomateriali (Ipcb) del Cnr e al momento ha raccolto le attenzioni della Cina, paese che ogni anno utilizza oltre milione di tonnellate di plastica per uso agricolo, quindi è molto sensibile alla necessità di soluzioni alternative in ottica sostenibile. Lo spray biodegradabile brevettato dall’Ipcb-Cnr consiste in una particolare vernice da applicare direttamente sul terreno, ottenuta mixando fibre vegetali di scarto con polimeri biodegradabili idrosolubili.

“In Italia come collante abbiamo utilizzato la pectina, abbondante grazie alla produzione di frutta, ma nel contesto cinese un’analoga funzione potrebbe essere svolta da resine organiche ottenute, ad esempio, dagli scarti della lavorazione dei crostacei: l’obiettivo, infatti, è sviluppare una filiera adattata al contesto”, spiega Mario Malinconico autore del brevetto dell’Ipcb-Cnr. “La sfida sarà riuscire a mettere a punto un prodotto basato su scarti di materie prime già disponibili in loco, in particolare fibre come lino o iuta derivanti dalla lavorazione dell’industria tessile, che in Cina è molto sviluppata. Se la vinceremo, avremo realizzato un efficace esempio di trasferimento tecnologico”, aggiunge Malinconico.

Per la pacciamatura – operazione con cui si ricopre il terreno con uno strato di materiale, in genere teli o plastiche, per impedire la crescita di erbacce, per mantenere la giusta umidità nel suolo e per proteggerlo dagli agenti atmosferici -, vengono attualmente utilizzati circa 200 chili di plastica a ettaro, a volte anche due volte l’anno. “La conseguenza è che, nel giro di pochi anni, intere aree agricole perdono produttività a seguito dell’incapacità del terreno, infestato dai residui plastici, di drenare l’acqua e, quindi, di garantire il trasporto dei sali minerali e dei fertilizzanti”, commenta Malinconico“.
Il problema può essere risolto ricorrendo a plastiche biodegradabili, oppure a questo spray ricavato dagli scarti delle lavorazioni agricole o dei sottoprodotti dell’agroindustria di trasformazione, macinati, uniti a resine naturali biodegradabili in soluzione acquosa e poi applicate sul terreno, un mix che a fine coltivazione si biodegrada trasformandosi in ammendante e fertilizzante.