Durante tutto il Paleolitico e buona parte del Neolitico, il materiale più usato fu la pietra. Gli oggetti in pietra erano però di difficile lavorazione. Verso il 4000 a.C. alcuni artigiani scoprirono che alcune pietre, se riscaldate al punto giusto, si liquefacevano: fu così che l’uomo venne a contatto con i metalli.

Il primo metallo a essere usato fu il rame che però ben presto si esaurì e fu necessario utilizzare rocce che contenevano, oltre al rame, altri minerali. Fu scoperto, infatti, che, se invece di usare un solo metallo, se ne fondevano assieme due o più, si otteneva una lega, più resistente e quindi adatta a produrre oggetti prima non fabbricabili. Verso il 1200 a.C. gli uomini impararono a usare un nuovo metallo, il ferro, sfruttandone le sue caratteristiche sia come puro, sia sotto forma di lega. Ma la ricerca e lo sviluppo di nuovi metalli e/o leghe si è fermata al 1200 a.C. o si è evoluta seguendo gli input delle aziende?

In realtà, nel campo delle tecnologie dei materiali industriali, ricerca e sviluppio hanno da sempre guardato a nuove sostanze composite in grado di ridurre in modo significativo il peso a parità di resistenza meccanica. L’automotive ne è un esempio: con il co-stampaggio dei due materiali si mira a produrre elementi strutturali più leggeri per molte parti dei telai, dalla traversa del paraurti allo scheletro delle porte, dalle giunzioni con il padiglione all’ossatura del portellone posteriore. I materiali a memoria di forma sono altri materiali industriali dalle enormi potenzialità. Queste leghe metalliche hanno una proprietà speciale: al di sotto di una certa temperatura sono facilmente deformabili; se riscaldate, però, tornano ad assumere rigidamente una forma macroscopica reimpostata. E come non ricordare liquidmetal, la misteriosa lega metallica a cui si è interessata la Apple per i propri prodotti. Lega in grado di resistere perfettamente ai graffi e alla corrosione, leggerissima e resistentissima. Questo nuovo prodotto, presenta notevoli vantaggi: può assumere facilmente qualunque forma per cui può essere prodotto in massa, ha ottime capacità termiche per cui resiste alle alte temperature, mantiene la forma e un’ottima resistenza all’azione degradante del tempo. Aspettiamoci dagli addetti ai lavori nel prossimo futuro passi da gigante; forse chi credeva che l’era del ferro segnava un declino del settore, beh si era sbagliato.