L’energia termica è facile da produrre, ad esempio con la combustione, si trova in natura, con il calore del sole, e si produce anche in conseguenza di processi industriali. Purtroppo, però, ha il difetto di disperdersi rapidamente ed è difficile da immagazzinare.

Un gruppo di ricercatori del MIT ha studiato una soluzione che potrebbe essere rivoluzionaria e consentire numerose applicazioni.

Energia termica: lo studio del MIT

Per conservare l’energia termica oggi si usano i PCM (Phase Change Material). Si tratta di materiali che quando passano dallo stato solido a quello liquido immagazzinano energia, mentre quando vengono raffreddati e tornano solidi, la rilasciano sotto forma di calore.

In realtà, però, il cambio di fase avviene in modo incontrollabile e il calore liberato si disperde rapidamente.

Per ovviare a questo problema, i ricercatori del MIT hanno trovato il modo di di controllare il momento del cambio di stato della materia integrando nel materiale PCM delle molecole che al cambio di luminosità reagiscono cambiando forma. In questo modo, attraverso la luce, è possibile conservare l’energia termica per lunghi periodi, fino all’attivazione del trigger ottico.

processo di trasformazione dell'energia termica MIT

Processo di accumulazione dell’energia termica secondo il nuovo metodo del MIT

 

Secondo i ricercatori che stanno conducendo lo studio, il calore immagazzinato può rimanere stabile per almeno 10 ore, con un cambiamento di temperatura che può arrivare fino a 10 gradi C; un dispositivo di dimensioni simili che immagazzina il calore direttamente lo dissiperebbe in pochi minuti.

Sono numerose le possibili applicazioni del sistema, che può servire per il riscaldamento degli ambienti, ma anche per cucinare o essiccare prodotti alimentari in zone rurali dei paesi in via di sviluppo.

I vantaggi del recupero di energia termica

Anche in ambito industriale l’energia termica riveste un ruolo importante e il suo recupero può garantire un significativo risparmio economico e diminuire l’impatto ambientale del processo.

I recuperatori di calore sono componenti che permettono di estrarre calore dai gas di scarico, qualunque sia il tipo di combustione che l’ha generato, recuperando così l’energia.

I recuperatori di calore possono essere integrati anche nei sistemi di condizionamento e di ventilazione forzata nelle industrie, nelle piscine, nelle serre e negli edifici pubblici come ospedali o scuole.

 

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Melanie Gonick/MIT at MIT News office. Con licenza Creative Commons ‘Creative Commons Attribution Non-Commercial No Derivatives license’